Este blog lo usé durante muchos años para mis clases de Italiano en las Escuelas oficiales de Idiomas en las que he enseñado. Se trataba de reflexionar sobre el uso de las herramientas TIC que proponía en clase y de que los alumnos pudieran acceder a los objetivos y metodología de las actividades que proponía. Desde hace seis años que no lo uso más, y se ha quedado obsoleto, pero demuestra mi trayectoria en el uso de artefactos digitales para la enseñanza de idiomas.
Post più popolari
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Un blog è una cosa viva: si crea e si costruisce non solo con i post ma anche con i commenti che lasciano gli utenti. Questo blog vuole esse...
domenica 2 luglio 2023
martedì 19 dicembre 2017
L'Italia sul cellulare
Ho aperto un canale pubblico su Telegram (@italiaenelmovil) a cui tutti possono sottoscriversi. In realtà l'obiettivo è quello di curare contenuti per la comunità di apprendenti, facendo circolare informazioni interessanti su attività culturali che riguardano l'Italia e che hanno luogo qui in Spagna. Gli amministratori pubblicano articoli, informazioni di eventi, conferenze, concerti, notizie, tutto quello che ha a che vedere con l'Italia "in loco".
Foto tratta da Wikimedia Commons |
Se qualcuno legge queste righe, risiede in Spagna e vuole amministrare il canale, basta che scriva un comemnto a questo post e me lo faccia sapere.
È un canale sia per studenti che per insegnanti di italiano LS, chiunque è invitato a partecipare. Sabato 20 gennaio 2018 presenterò il progetto in società, alla Giornata Ciberespiral "Colaborar para enseñar 2018".
Qui trovate altre informazioni sul progetto, che, volendo, si può esportare ad altre realtà geografiche e linguistiche.
Schermata del timeline del canale Telegram Italia en el móvil |
lunedì 29 maggio 2017
Stage per alunni di italiano in Friuli Venezia giulia
Torna #CuriosiFVG2017, lo stage internazionale per promuovere il tuo #FVG all'estero. Scadenza domande 10 giugno → https://t.co/xNwTfh4g8t pic.twitter.com/A7oZHv8ria— Regione FVG (@regioneFVGit) 25 de mayo de 2017
venerdì 7 aprile 2017
Paesaggio di apprendimento
Esta
propuesta es un paisaje de aprendizaje. He reunido en un solo contenedor las
actividades que plantearía a mis estudiantes de italiano de EOI en varias
sesiones para afrontar de manera global el problema de los estereotipos.
Después del visionado de algunos vídeos y de escuchar una canción se plantean
tareas de reflexión, puesta en común, juegos de rol, actividades lúdicas, vacío
de información, resúmenes y diseño de una entrevista por Skype para contrastar
las primeras impresiones y llegar a la elaboración de un sociotipo más acorde
con la pluralidad de la realidad italiana.
Vuoi sapere cosa mangia, come si veste, cosa pensa, come si comporta un italiano vero?
Lo scopriremo assieme:
venerdì 24 febbraio 2017
Un badge per i miei studenti
Aquí va el diseño de mi insignia. Si no se ve bien, os dejo el enlace al pdf que he guardado en mi Drive. Desde el pdf estará activo el enlace al blog de aula, y si no quieres hacer más clics te lo dejo también aquí. Por cierto, yo enseño italiano lengua extranjera en una Escuela oficial de Idiomas.
domenica 23 ottobre 2016
Si chiama Giovanni...
Foto propria
Uno dei miei colleghi di lavoro è il proprietario di questo splendido ombrello, che ha un nome altisonante: Giovanni. Vi immaginate doverlo prestare? Tornerebbe al proprietario sempre intatto!!! Ma che bellezza! Ma perché dico ció? Perché in italiano, quando presti qualche oggetto a qualcuno, per assicurarti che la persona te lo restituisca si suole dire "Mi raccomando, si chiama Giovanni! o Ernesto, o Pietro... Ognuno di questi nomi è seguito da un'espressione in rima: Giovanni...senza danni, Ernesto...torna presto e Pietro...torna indietro!
Insomma, se vogliamo che qualcuno ci restituisca le cose che ci appartengono e che gli abbiamo momentaneamente prestato, possiamo, con una semplice battuta, comunicargli implicitamenete che ci teniamo molto al nostro oggetto e che speriamo che lo restituisca al legittimo proprietario, che ce lo ridia intero, e, a voler essere scrupolosi, anche in un breve lasso di tempo.
Anche lo spagnolo ha un'espressione simile: si dice amichevolmente que es de Huelva (l'oggetto è originario di Huelva) perché è assonante con devuelva (que è il congiuntivo del verbo restituire). Insomma le lingue, quando vogliono comunicare una raccomandazione che è considerata poco elegante (la vera magnanimità vorrebbe che non ci importasse regalare una cosa prestata), ricorrono a questi stratagemmi ed a espressioni tra l'implicito e l'ironico... E per finire, vi lascio questo link a un artícolo curioso sulle 10 frasi che solo gli italiani capiscono e tra cui compare anche "Si chiama Pietro e torna indietro".
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venerdì 1 aprile 2016
La Roma di Jep Gambardella
In classe abbiamo visto il film di Sorrentino che ha vinto l'Oscar. Prima della visione abbiamo ascoltato la canzone Roma Capoccia di Venditti e abbiamo cercato di individuare i monumenti della capitale che compaiono nel video, aiutandoci anche con la web www.abcroma.com, dove c'è la possibilità di fare un divertente quiz per provare quanto sappiamo sulla città eterna. Abbiamo anche analizzato il testo della canzone, alla ricerca dei tratti caratteristici (lessico, morfologia, intonazione, accento, ecc) DEL ROMANESCO. Nel film Jep Gambardella parla in romanesco e siccome lo vedremo senza sottotitoli, è importante conoscere la lingua usata per poter rintracciarne e comprenderne meglio le caratteristiche principali.
Dopo la visione della prima parte (il film dura 142 minuti) abbiamo fatto un'attività di stampo giornalistico con Glogster e a ciascun gruppo di studenti è stato assegnato un quartiere di Roma sul quale ha dovuto raccogliere dati e informazioni per stabilire qual è il miglior quartiere di Roma dove vivere. Vi presento il Glogster iniziale che ho preparato per lanciare l'attività.
Poi abbiamo creato assieme il percorso di Jep Gambardella, il suo deambulare per le strade romane usando tripline.
Leggi la recensione collettiva al film di Paolo Sorrentino, La Grande Bellezza.
Leggi la recensione collettiva al film di Paolo Sorrentino, La Grande Bellezza.
sabato 12 dicembre 2015
Pizzica e Taranta al Conde Duque di Madrid
Ecco il programma festivo per il 17 dicembre alle 16.00 nel cortile del Conde Duque.
E chi volesse saperne di più sulla Taranta può consultare questo progetto di Marta Grazia sul tarantismo, con spettacoli in diversi bar e locali di Madrid.
giovedì 17 settembre 2015
Benvenuti a Palazzo!
La Comunidad di Madrid organizza quest'autunno delle visite guidate gratuite a 6 palazzi rappresentativi della città, tra i quali ci sono anche il Palazzo de Abrantes, sede dell'Istituto italiano di Cultura, il Palazzo de Amboage, sede dell'Ambasciata e quello di Santa Coloma, che ospita la sede del Consolato. Bisogna iscriversi a partire dal 1º novembre e compilare alle 9 di mattina (per assicurarsi un posto) il bollettino di iscrizione con i propri dati. È un'ottima occasione per visitare gli interni e i giardini di questi splendidi esempi del patrimonio architettonico madrileno. Qui potete trovare ulteriori informazioni, e in quest'altro post potrete leggere qualche altra notizia curiosa sulla biblioteca dell'IIC di Madrid.
Foto tratta da Wikipedia |
lunedì 20 aprile 2015
Giornata Porte Aperte alla EOI di Alcalá de Henares
Ecco il video che pubblicizza la Giornata Porte Aperte che si terrà il prossimo giovedì 23 aprile presso la Scuola Ufficiale di Lingue di Alcalá de Henares. Sono particolarmente orgogliosa della performance dei miei alunni!
lunedì 23 marzo 2015
#Italiacañí
Cañí è una parola nel gergo caló dei gitani, che ha poi assunto il significato esteso di tipico, folclorico. Quindi l'hashtag Italiacañí verrebbe a significare l'Italia spagnola, un pezzo d'Italia in Spagna. Questo è uno degli hashtag che la Scuola Ufficiale di Lingue di Alcalá de Henares ha creato per lanciare un concorso fotografico su Instagram. Si tratta di fotografare luoghi, oggetti, insegne di negozi, monumenti, insomma qualsiasi cosa o luogo che abbia a che vedere con il paese della lingua meta dei nostri alunni. È un po' come cercare di riconoscerne la presenza sul territorio. Il riconoscimento è essenzialmente la fase previa all' assimilazione e alla appropriazione. Grazie allo studio delle foto postate (in tutto, tra le varie versioni degli hashtag generati - #eoialcalá, #eoialcala, #Inglaterracañí, #Alemaniacañí, #Italiacañí e #Franciacañí ce ne sono un centinaio) si può riflettere sul tipo/qualità/quantità/mezzo della penetrazione nel territorio di appartenenza della cultura straniera, in definitiva dell'altro e delle sue propaggini. Se le foto pubblicate raggiungessero un cospicuo numero si potrebbero usare per fare uno studio di sociolinguistica. Per il momento vi lascio il link al nostro profilo di Instagram, un tutorial su come partecipare, il regolamento del concorso e alcuni esempi di foto pubblicate con l'hashtag che ci interessa, #Italiacañí. Quella qui sotto, per esempio, è una foto scattata nel lago artificiale di Peñarroya, a Ciudad Real. Sulla diga qualcuno aveva scritto il titolo di un famoso romanzo di Federico Moccia (Io e te tre metri sopra il cielo): #MoccianellaMancia!
Il morto che parla (il cui titolo è ispirato alla Smorfia napoletana) è invece un bar della zona centrale di Madrid (Calle Salitre 31, e non 48, come si potrebbe sospettare...), che pare sia molto frequentato. Il cartellone con la foto del "Latte macchiato" è invece appeso alla parete di un bar della zona del consolato italiano, frequentato evidentemente dalla comunità italiana e dai genitori della scuola italiana di Madrid. Cosa penseranno quando tutte le mattine si imbattono in questo bicchierone tricolore mentre sorseggiano un espresso?
sabato 10 gennaio 2015
Aiuto, c'è un gatto nel mio caffè!
Non c'è cosa che più mi irriti della velleità commerciale mascherata da pretesa italianità. Mi spiego: per vendere di più, un bar della periferia di Madrid sfrutta i nomi di famose bevande italiane alla caffeina e nemmeno si degna di controllarne l'ortografia! I menù di ristoranti e locali italiani (o pseudoitaliani) all'estero sono spesso intrisi non già di grasso e unto di frittura, ma di errori grossolani. Io spesso lo faccio notare (avendo lavorato come correttrice di bozze forse ci ho fatto l'occhio), ma solo se il locale ne potrebbe trarre beneficio (ricordo di aver chiamato la responsabile dei cartellini delle vetrine di un museo per riferirle che la città originaria del meteorite era Caltanissetta e non Caltanniseta). C'è poi un'altra questione a cui bisognerebbe prestare attenzione: il famosissimo e internazionalmente stranoto cappuccino italiano deve essere entrato a far parte del lessico straniero, sotto forma di prestito lessicale, (nel nostro caso, dello spagnolo) da almeno un ventennio, cosa che gli ha ampiamente permesso di essere assimilato morfologicamente alle regole e al sistema della nuova lingua che lo accoglie. Quindi non ci si dovrebbe alterare se compare in una versione non "normalizzata". Capuccino, così come riportato sul listino prezzi qui sopra, potrebbe essere una storpiatura (e lo sarà sicuramente, date le 34.900.000 voci che compaiono su google digitando capuccino/capucino + café e che mi rimmandano al forse volevi dire cappuccino) visto che coesiste con una versione assimilata, che è capuchino, che vanta ben 513.000 voci. Paradossalmente su Internet la parola cappuccino subisce meno storpiature che sulla carta stampata. Sarà colpa dei tipografi? A proposito, qui trovate un'ottima ricetta dell'affogato al caffè. Per affogare le pene ... nella caffeina.
domenica 23 novembre 2014
Premio alla carriera cinematografica di Gianni Amelio
Quest'anno, il Festival del cinema italiano di Madrid premierà Gianni Amelio. Verrà proiettato il suo ultimo lungometraggio, il documentario "Felice chi è diverso". Il Festival si svolge presso il cinema Renoir-Princesa dal 27/11 al 4 dicembre. Qui trovate tutte le informazioni.
sabato 15 novembre 2014
Il Tutorial come risorsa didattica
Se vogliamo coinvolgere i nostri studenti nell'uso delle nuove tecnologie possiamo ricorrere all'elaborazione di brevi tutorial che spiegano passo per passo quello che devono fare per poter interagire in una rete sociale, collaborare all'elaborazione di un documento condiviso, creare un bollettino, ecc. Vi racconto brevemente in questa sede in cosa consiste il tutorial che ho preparato io. L'idea iniziale è nata dal fatto che il Dipartimento di italiano della EOI di Alcalá de Henares voleva organizzare per quest'anno scolastico un viaggio in Italia. Abbiamo distribuito a tutti gli studenti un questionario per sondare le loro preferenze (città da visitare, numero di giorni disponibili per il viaggio, costo, tipo di alloggio, e altri dati rilevanti) all'inizio del corso e contemporaneamente abbiamo lanciato un concorso su Pinterest invitando gli studenti a pubblicare la foto della città che avrebbero voluto visitare. Ecco le consegne:
Il Dipartimento di Italiano vorrebbe organizzare un viaggio in Italia. Tu ci sei già stato? Che città ti è piaciuta di più? Ci vorresti tornare? Vuoi votare per una città in particolare? Pubblica la foto della città che vorresti visitare e spiega anche perché!
Per poter rendere accessibile il tabellone (e l'attività in sé) al maggior numero possibile di studenti ho preparato un tutorial (alternativa più economica alla sessione informativa in aula di informatica) in italiano usando wink. In questo modo l'uso della lingua per veicolare l'informazione è in sé un motivo di esercitazione e pratica, che complementa l'attività. Grazie a questo aiuto gli alunni sono riusciti a pubblicare le loro foto e qui potete verificarlo.
Un'altra possibilità è quella di ricorrere all'ausilio di un file audio, previamente registrato con Soundcloud. Anche in questo caso le delucidazioni possono essere nella lingua meta o nella lingua madre dell'alunno (se sono principianti assoluti) e possono fungere da supporto didattico all'attività. A continuazione ecco un esempio di file audio esplicativo.
mercoledì 15 ottobre 2014
Il nuovo spot di Vodafone Spagna: lezioni di pronuncia
La Vodafone spagnola ha lanciato un nuovo spot con Lisa Casali come protagonista. La Casali, autrice del blog ecocucina, ci spiega in spagnolo, in cosa consiste la sua originale tecnica culinaria: cucinare mentre si lavano i piatti nella lavastoviglie, usando naturalmente recipienti ermetici e sfruttando il calore dell'acqua bollente per lessare i cibi. Questo video è interessante perché la Casali, non sapendo lo spagnolo, recita a memoria le frasi del copione. Dalla sua pronuncia si può evincere quali sono i punti deboli di un italiano che parla o legge in lingua spagnola senza conoscerne le regole di dizione e di pronuncia:
1) mettere la lingua tra i denti per pronunciare ci e ce non è facile, difatti la Casali pronuncia cocinar, deliciosas y recetas con la esse (cosinar, delisiosas, resetas). Si potrebbe dire che parla come gli abitanti delle Isole Canarie! Questa caratteristica è nota in spagnolo con il nome di seseo (pronunciare la esse invece della c davanti a e ed i). Per quanto riguarda la parola encima, invece, in uno slancio ipercorrettistico, la pronuncia con la zeta (enzima), dando adito a un gioco di parole, giacché l'enzima anche in spagnolo significa succo gastrico. Ma forse non l'ha fatto apposta!
2) pronunciare fonemi aspirati come la j o la g davanti ad e ed i. La parola lavavajillas (lavastoviglie) è difatti problematica perché la j deve essere aspirata. La Casali accenna una minima aspirazione facendo una pausa, imitando ancora una volta gli abitanti delle Canarie ma anche i latinoamericani, che invece non tendono ad aspirare in modo perentorio come fanno gli spagnoli della penisola o addirittura gli arabi (da cui la pronuncia aspirata di determinati fonemi ha origine). Difatti se vi ricordate, e proprio oggi ne parlavo con i miei alunni, i presentatori e gli speaker dei telegiornali italiani di qualche anno fa di solito pronunciavano Cuan Carlos quando dovevano riferirsi all'ex re spagnolo (Juan Carlos), nell'impossibilità di aspirarne l'iniziale.
3) pronunciare la b "alla spagnola", cioè né b né v, bensì una via di mezzo, una specie di b moscia. La Casali, da brava italiana pronuncia prueba con la B bilabiale, ben marcata. Fa onore alle sue origini linguistiche. La b è b e la v è v, non esistono mezzi termini. Buon ascolto!
1) mettere la lingua tra i denti per pronunciare ci e ce non è facile, difatti la Casali pronuncia cocinar, deliciosas y recetas con la esse (cosinar, delisiosas, resetas). Si potrebbe dire che parla come gli abitanti delle Isole Canarie! Questa caratteristica è nota in spagnolo con il nome di seseo (pronunciare la esse invece della c davanti a e ed i). Per quanto riguarda la parola encima, invece, in uno slancio ipercorrettistico, la pronuncia con la zeta (enzima), dando adito a un gioco di parole, giacché l'enzima anche in spagnolo significa succo gastrico. Ma forse non l'ha fatto apposta!
2) pronunciare fonemi aspirati come la j o la g davanti ad e ed i. La parola lavavajillas (lavastoviglie) è difatti problematica perché la j deve essere aspirata. La Casali accenna una minima aspirazione facendo una pausa, imitando ancora una volta gli abitanti delle Canarie ma anche i latinoamericani, che invece non tendono ad aspirare in modo perentorio come fanno gli spagnoli della penisola o addirittura gli arabi (da cui la pronuncia aspirata di determinati fonemi ha origine). Difatti se vi ricordate, e proprio oggi ne parlavo con i miei alunni, i presentatori e gli speaker dei telegiornali italiani di qualche anno fa di solito pronunciavano Cuan Carlos quando dovevano riferirsi all'ex re spagnolo (Juan Carlos), nell'impossibilità di aspirarne l'iniziale.
3) pronunciare la b "alla spagnola", cioè né b né v, bensì una via di mezzo, una specie di b moscia. La Casali, da brava italiana pronuncia prueba con la B bilabiale, ben marcata. Fa onore alle sue origini linguistiche. La b è b e la v è v, non esistono mezzi termini. Buon ascolto!
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