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domenica 23 ottobre 2016

Si chiama Giovanni...

Foto propria


Uno dei miei colleghi di lavoro è il proprietario di questo splendido ombrello, che ha un nome altisonante: Giovanni. Vi immaginate doverlo prestare? Tornerebbe al proprietario sempre intatto!!! Ma che bellezza! Ma perché dico ció? Perché in italiano, quando presti qualche oggetto a qualcuno, per assicurarti che la persona te lo restituisca si suole dire "Mi raccomando, si chiama Giovanni! o Ernesto, o Pietro... Ognuno di questi nomi è seguito da un'espressione in rima: Giovanni...senza danni, Ernesto...torna presto e Pietro...torna indietro!
Insomma, se vogliamo che qualcuno ci restituisca le cose che ci appartengono e che gli abbiamo momentaneamente prestato, possiamo, con una semplice battuta, comunicargli implicitamenete che ci teniamo molto al nostro oggetto e che speriamo che lo restituisca al legittimo proprietario, che ce lo ridia intero, e, a voler essere scrupolosi, anche in un breve lasso di tempo. 
Anche lo spagnolo ha un'espressione simile: si dice amichevolmente que es de Huelva (l'oggetto è originario di Huelva) perché è assonante con devuelva (que è il congiuntivo del verbo restituire). Insomma le lingue, quando vogliono comunicare una raccomandazione che è considerata poco elegante (la vera magnanimità vorrebbe che non ci importasse regalare una cosa prestata), ricorrono a questi stratagemmi ed a espressioni tra l'implicito e l'ironico... E per finire, vi lascio questo link a un artícolo curioso sulle 10 frasi che solo gli italiani capiscono e tra cui compare anche "Si chiama Pietro e torna indietro".

6 commenti:

Angela Ferioli ha detto...

Carino questo post! L'ho mandato ai miei studenti :)

Ambra Liù ha detto...

... Clemente: torna indietro immediatamente :-)

Paola ha detto...

Ambra, non conoscevo l'uso di Clemente!!!
Paola

Unknown ha detto...

Clemente o cazz' che lent

Unknown ha detto...

Gagjk

nani ha detto...

bella spiegazione saluti dalla Colombia.
Figli di puttana italiani, ti amo!