Post più popolari

sabato 12 dicembre 2015

Pizzica e Taranta al Conde Duque di Madrid

Ecco il programma festivo per il 17 dicembre alle 16.00 nel cortile del Conde Duque. E chi volesse saperne di più sulla Taranta può consultare questo progetto di Marta Grazia sul tarantismo, con spettacoli in diversi bar e locali di Madrid.

giovedì 17 settembre 2015

Benvenuti a Palazzo!

La Comunidad di Madrid organizza quest'autunno delle visite guidate gratuite a 6 palazzi rappresentativi della città, tra i quali ci sono anche il Palazzo de Abrantes, sede dell'Istituto italiano di Cultura, il Palazzo de Amboage, sede dell'Ambasciata e quello di Santa Coloma, che ospita la sede del Consolato. Bisogna iscriversi a partire dal 1º novembre e compilare alle 9 di mattina (per assicurarsi un posto) il bollettino di iscrizione con i propri dati. È un'ottima occasione per visitare gli interni e i giardini di questi splendidi esempi del patrimonio architettonico madrileno. Qui potete trovare ulteriori informazioni, e in quest'altro post potrete leggere qualche altra notizia curiosa sulla biblioteca dell'IIC di Madrid.
Foto tratta da Wikipedia

lunedì 20 aprile 2015

Giornata Porte Aperte alla EOI di Alcalá de Henares

Ecco il video che pubblicizza la Giornata Porte Aperte che si terrà il prossimo giovedì 23 aprile presso la Scuola Ufficiale di Lingue di Alcalá de Henares. Sono particolarmente orgogliosa della performance dei miei alunni!

lunedì 23 marzo 2015

#Italiacañí

Cañí è una parola nel gergo caló dei gitani, che ha poi assunto il significato esteso di tipico, folclorico. Quindi l'hashtag Italiacañí verrebbe a significare l'Italia spagnola, un pezzo d'Italia in Spagna. Questo è uno degli hashtag che la Scuola Ufficiale di Lingue di Alcalá de Henares ha creato per lanciare un concorso fotografico su Instagram. Si tratta di fotografare luoghi, oggetti, insegne di negozi, monumenti, insomma qualsiasi cosa o luogo che abbia a che vedere con il paese della lingua meta dei nostri alunni. È un po' come cercare di riconoscerne la presenza sul territorio. Il riconoscimento è essenzialmente la fase previa all' assimilazione e alla appropriazione. Grazie allo studio delle foto postate (in tutto, tra le varie versioni degli hashtag generati - #eoialcalá, #eoialcala,  #Inglaterracañí, #Alemaniacañí, #Italiacañí e #Franciacañí ce ne sono un centinaio) si può riflettere sul tipo/qualità/quantità/mezzo della penetrazione nel territorio di appartenenza della cultura straniera, in definitiva dell'altro e delle sue propaggini. Se le foto pubblicate raggiungessero un cospicuo numero si potrebbero usare per fare uno studio di sociolinguistica. Per il momento vi lascio il link al nostro profilo di Instagram, un tutorial su come partecipare, il regolamento del concorso e alcuni esempi di foto pubblicate con l'hashtag che ci interessa, #Italiacañí. Quella qui sotto, per esempio, è una foto scattata nel lago artificiale di Peñarroya, a Ciudad Real. Sulla diga qualcuno aveva scritto il titolo di un famoso romanzo di Federico Moccia (Io e te tre metri sopra il cielo): #MoccianellaMancia!

Il morto che parla (il cui titolo è ispirato alla Smorfia napoletana) è invece un bar della zona centrale di Madrid (Calle Salitre 31, e non 48, come si potrebbe sospettare...), che pare sia molto frequentato. Il cartellone con la foto del "Latte macchiato" è invece appeso alla parete di un bar della zona del consolato italiano, frequentato evidentemente dalla comunità italiana e dai genitori della scuola italiana di Madrid. Cosa penseranno quando tutte le mattine si imbattono in questo bicchierone tricolore mentre sorseggiano un espresso?

sabato 10 gennaio 2015

Aiuto, c'è un gatto nel mio caffè!


Non c'è cosa che più mi irriti della velleità commerciale mascherata da pretesa italianità. Mi spiego: per vendere di più, un bar della periferia di Madrid sfrutta i nomi di famose bevande italiane alla caffeina e nemmeno si degna di controllarne l'ortografia! I menù di ristoranti e locali italiani (o pseudoitaliani) all'estero sono spesso intrisi non già di grasso e unto di frittura, ma di errori grossolani. Io spesso lo faccio notare (avendo lavorato come correttrice di bozze forse ci ho fatto l'occhio), ma solo se il locale ne potrebbe trarre beneficio (ricordo di aver chiamato la responsabile dei cartellini delle vetrine di un museo per riferirle che la città originaria del meteorite era Caltanissetta e non Caltanniseta). C'è poi un'altra questione a cui bisognerebbe prestare attenzione: il famosissimo e internazionalmente stranoto cappuccino italiano deve essere entrato a far parte del lessico straniero, sotto forma di prestito lessicale, (nel nostro caso, dello spagnolo) da almeno un ventennio, cosa che gli ha ampiamente permesso di essere assimilato morfologicamente alle regole e al sistema della nuova lingua che lo accoglie. Quindi non ci si dovrebbe alterare se compare in una versione non "normalizzata". Capuccino, così come riportato sul listino prezzi qui sopra, potrebbe essere una storpiatura (e lo sarà sicuramente, date le 34.900.000 voci che compaiono su google digitando capuccino/capucino + café e che mi rimmandano al forse volevi dire cappuccino) visto che coesiste con una versione assimilata, che è capuchino, che vanta ben 513.000 voci. Paradossalmente su Internet la parola cappuccino subisce meno storpiature che sulla carta stampata. Sarà colpa dei tipografi? A proposito, qui trovate un'ottima ricetta dell'affogato al caffè. Per affogare le pene ... nella caffeina.