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mercoledì 31 agosto 2011

Per grazia ricevuta

Girando per Roma sono incappata in numerosissime esibizioni di fede e devozione mariana. Gli altarini dedicati per lo più alla Madonna, ma anche ai Santi (Sant'Antonio e San Francesco in primis) sono sparsi dappertutto e spuntano dagli angoli più insospettati. La foto qui sotto rappresenta una parete ricoperta di ex voto, cioè di pensieri e ringraziamenti che i fedeli hanno voluto dedicare alla Madonna perché sicuri di essere stati graziati (per una pronta guarigione, un miracolo ecc.). L'espressione più frequente è "Per grazia ricevuta", ma si trova anche al plurale (per grazie ricevute) o sotto forma di sigla P.G.R.


Tra gli oggetti lasciati dai devoti di Padre Pio c'è un intruso. Qual è?

calzini
monete
fotografie
denti
cartoline
ritagli di giornale
ricami

martedì 30 agosto 2011

Estate romana

Pagina 1


Pagina 2

Pagina 3

Pagina 4

Pagina 5

Pagina 6


Ecco qui, fotografato pagina per pagina, il menù di un bar che sta proprio di fronte alla Basilica di San Clemente, a Roma, e che guarda caso si chiama i Clementini. L'ho immortalato perché è scritto in uno pseudo romanesco che mi è subito sembrato ridicolo. Come si fa a capire che non è italiano standard? Per prima cosa (pg 1) la preposizione di diventa de (misto de tera) e poi fate attenzione anche al lessico: il preciutto somiglia lontanamente al prosciutto. Altre considerazioni: nella pagina 2 c'è il famoso articolo maschile singolare romanesco, er (er pesce), e la spigola 'mbriaca (ubriaca) è una tipica elisione della prima sillaba che spesso caratterizza la parlata romanesca. La tajata de tonno (sempre a pg 2) è la tagliata ma si sa che i romani non pronunciano (né scrivono) la gli perché pare che non gli riesca bene.
Nella pagina 3 c'è inoltre un tipico suffisso romanesco che sostituisce l'italiano aio (verdularo). Non che si possa dire verdulaio però il lattaio a Roma è il lattaro. In questo menù ci sono altri esempi del suffisso aro, che a volte acquisisce un senso spregiativo (un cinematografaro è chi si occupa di cinema senza grandi pretese). Nella pagina 4, alla fine, compare un ausiliare, il verbo avere, nella forma avemo (invece di abbiamo).
Tra i dolci (pagina 5) c'è una crostata fatta con marmellata di arance e di visciole. Ma che frutta è? È probabilmente un geosinonimo, cioè un termine che si usa più spesso in una zona dell'Italia che in un'altra, anche se leggendo qui si deduce invece che visciola è un tipo di ciliegia amara (che però io chiamo di solito amarena). E per finire nella pagina 6 ci sono le bevande "da bevere" e non da bere. Bevere viene direttamente dal latino (come in spagnolo, del resto), invece in italiano la sillaba centrale è sparita. Il vino della casa è bono e non buono perché nel dialetto romanesco sparisce il dittongo uo (troviamo omo per uomo).
Sbizzarritevi a trovare termini ed espressioni romanesche nel menù, troverete la risposta nel commento oppure leggete il post del 2 agosto.

martedì 2 agosto 2011

L'acqua del sindaco


Questa è la classica fontanella che i romani chiamano "nasone" per la forma arcuata della cannella. Sputa acqua 24 ore al giorno e romani e turisti si dissetano, si lavano, i bengalesi ci mettono le birre a raffreddare, i garzoni di bottega ci sciacquano scope, stracci e secchi. L'acqua del rubinetto o delle fontane è anche detta acqua del sindaco, perché appartiene alla collettività. Se entrate assetati in un bar nel mese di agosto (perché a Roma fa veramente caldo d'estate) il barista non dovrebbe negarvi un bicchier d'acqua di rubinetto, ma ecco qui cosa ho scoperto: l'acqua del sindaco viene inserita direttamente sulla carta, nella sezione bevande, a scanso di equivoci... Però ha cambiato nome, si chiama acqua della casa, probabilmente microfiltrata con una caraffa Brita. Costa ben un euro e mezzo. Io mi sono guardata bene dall'ordinarla e non saprò mai se ne servono solo un bicchiere o una dose più generosa.... Se volete scoprirlo da voi andate pure nel bar che sta di fronte all'ingresso alla Basilica di San Clemente, in via San Giovanni in Laterano. A proposito, avete letto bene, c'è scritto "da bevere", non è un errore, è solo che il menù era scritto in pseudo-romanesco. C'è anche un altro termine che è più usato nella variante regionale romanesca ed è acquarolo, cioè chi trasporta e vende acqua (nel nostro caso si riferisce alla marca dell'acqua minerale), mentre in italiano si userebbe più comunemente "acquaiolo". Il suffisso -iolo viene usato per indicare attività, nomi di mestieri, assieme al più comune -aio, ma anche per indicare azioni negative, come borsaiolo (colui che ruba nelle borsette altrui).


Sapreste creare dei sostantivi aggiungendo uno o l'altro dei due prefissi alle seguenti parole?
1. latte
       2. macchia
    3. bosco
4. fiore
5. libro
Uno di questi termini non si riferisce ad un mestiere, bensì ad un appartenente ad un movimento artistico. Quale?
Troverete la risposta nel commento.


Pari montagna e dispari mare

Ecco lo spot istituzionale sul turismo in Calabria:


La Regione Calabria si è fatta pubblicità con uno spot che alcuni settori italiani non hanno gradito. I bronzi di Riace, i due bellissimi guerrieri recuperati sul fondo marino alcuni anni or sono giocano a morra, considerata un gioco d'azzardo. La morra è stata difatti vietata a causa delle frequenti risse che provocava. Per quanto riguarda il termine camorra, esso deriva dall'imposizione del pizzo sul gioco d'azzardo, appunto "ca a morra" (con la morra). I sostenitori dello spot  invece reputano che le due statue non giochino a  morra ma al più innocente "pari e dispari".
In questo articolo di Giovanni Lattanzi su Archeorivista troverete un parere negativo, così come in questo commento lasciato sotto il video pubblicato su youtube:
"Credo che questa pubblicità, sebbene molto bella e fantasiosa, non si renda conto dell'immagine negativa che la Calabria ha nel resto del mondo. Il fatto di dissacrare i bronzi di Riace, opere magnifiche e simboliche di un grande passato storico, il fatto di giocare a morra (dalla quale ricordo è derivato il temine "ca a morra" per effetto del finanziarsi imponendo un pizzo su questo gioco), l'uscire di soppiatto dei Bronzi, tutto rimanda ad un clima di illegalità e di vandalismo."(lelav).
Insomma, la polemica è servita...