Ecco un interessante webquest di Alessandra Finoia sulla gastronomia italiana che invita a fare una gara da buongustai. Pancia mia fatti capanna...
In questa attività c'è ogni ben di Dio...
Yum.....
Post più popolari
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Foto propria Uno dei miei colleghi di lavoro è il proprietario di questo splendido ombrello, che ha un nome altisonante: Giovanni . Vi...
domenica 11 dicembre 2011
I vestiti delle tribù urbane
La parola di oggi scelta e chiosata da Unaparolaalgiorno.it è Tamarro. A continuazione vi copio la definizione che compare sulla pagina web:
Tamarro
Tamarro
[ta-màr-ro]
Sign Giovane rozzo (o rozza) che sforza ed esagera i diktat della moda e del gruppo
Vi consiglio di iscrivervi alla loro newsletter. Ogni giorno vi manderanno al vostro indirizzo di posta elettronica la definizione di una parola italiana diversa. Comunque, veniamo al sodo: si tratta di capire fino a che punto l'abbigliamento distingue il gruppo, cioè determina l'appartenenza a una specifica realtà socioculturale. Fin dai tempi dei paninari, si sa, chi vestiva giubbotto Monclair e scarpe Timberland veniva subito etichettato. Le tribù urbane (nate nelle più grandi città italiane e poi esportate nei centri di medie dimensioni) si sono sempre fatte riconoscere dall'esterno, grazie a una serie di simboli (un oggetto, un vestito, l'uso di una determinata marca) che ne ostentavano l'appartenenza.
Qui di seguito vi propongo un'attività sul film di Muccino Come te nessuno mai, che tratta dei gruppi giovanili romani e dell'abbigliamento di tendenza in quegli anni (fine anni Novanta). Potete guardare il video (parte 1ª), dal minuto 5:05, cioè il capitolo dedicato alla Questione dei vestiti, in cui il protagonista spiega che a Roma i gruppi giovanili si dividono in fasci, alternativi, bee-boy, precisi (detti anche pariolini) e i normali.
dall'arabo: [tammar] venditore di datteri.
I venditori di datteri non dovevano avere fama di intellettuali posati e raffinati, quando il termine sbarcò sulle nostre coste: in particolare, la realtà del giovane che dalla provincia giunge in città si è sempre prestata a generare rudi volgaroni che scimmiottano i costumi e le convenzioni mutevoli della società capitale. Gli usi e i significati specifici della parola variano moltissimo, nel nostro paese, ma quello che possiamo dire in generale è che ai giorni nostri, lievemente riassorbita la differenza fra provincia e città, il tamarro resta l'incontinente e sovraostentato adesore a modelli di appartenenza ad un gruppo: le cifre del tamarro cosmopolita possono essere il vestiario con firme cubitali, le automobili di specialissima moda, i modi di intrattenimento e gli interessi omologati, l'uso di linguaggi di branco. L'abito non fa il monaco ma lo fa riconoscere (...).Vi consiglio di iscrivervi alla loro newsletter. Ogni giorno vi manderanno al vostro indirizzo di posta elettronica la definizione di una parola italiana diversa. Comunque, veniamo al sodo: si tratta di capire fino a che punto l'abbigliamento distingue il gruppo, cioè determina l'appartenenza a una specifica realtà socioculturale. Fin dai tempi dei paninari, si sa, chi vestiva giubbotto Monclair e scarpe Timberland veniva subito etichettato. Le tribù urbane (nate nelle più grandi città italiane e poi esportate nei centri di medie dimensioni) si sono sempre fatte riconoscere dall'esterno, grazie a una serie di simboli (un oggetto, un vestito, l'uso di una determinata marca) che ne ostentavano l'appartenenza.
Qui di seguito vi propongo un'attività sul film di Muccino Come te nessuno mai, che tratta dei gruppi giovanili romani e dell'abbigliamento di tendenza in quegli anni (fine anni Novanta). Potete guardare il video (parte 1ª), dal minuto 5:05, cioè il capitolo dedicato alla Questione dei vestiti, in cui il protagonista spiega che a Roma i gruppi giovanili si dividono in fasci, alternativi, bee-boy, precisi (detti anche pariolini) e i normali.
sabato 10 dicembre 2011
Il mistero...delle cinque Terre
Portovenere è uno splendido paesino della Liguria arroccato sul mare.
La casa editrice Guerra ha pubblicato un libretto intitolato Stelle, perle e mistero che è ambientato a Portovenere. Qui trovate le prime tre pagine (che potete anche ascoltare) con delle interessanti attività di lessico.
Foto tratta da www.forocoches.com |
Talkgroup » Le mie vacanze di Natale
Foto tratta da www.ricettariocucina.com |
Talkgroup » Le mie vacanze di Natale
Pane e tulipani
Ecco un'attività di comprensione audiovisiva. Il film che ho scelto è Pane e Tulipani (1999) di Silvio Soldini. Si presta, per esempio, ad affrontare, tra gli altri, il fenomeno del mammismo.
giovedì 8 dicembre 2011
Risparmiare energia si può...
Volete risparmiare energia elettrica? Esiste la possibilità di usare Google con uno sfondo nero. Il risparmio è di circa 3.000 milioni di watt al giorno. Per mostrare una pagina in bianco un monitor consuma 74 watt, per mostrarne una in nero ne consuma 59. C'è un altro portale di ricerca simile, Cerca in nero.
Nerogoogle e CercaInNero vi ricordano di utilizzare uno sfondo nero per ridurre lo stress visivo e risparmiare migliaia di watt. Tutte le ricerche di questo portale vi porteranno a visualizzare i risultati con fondo nero. Nerogoogle e CercaInnero sono un'iniziativa italiana per il risparmio energetico
Per ulteriori informazioni leggete qui.
lunedì 5 dicembre 2011
10 canzoni italiane
Ecco un remix fatto da un internauta e pubblicato su youtube in cui si susseguono 10 canzoni di autori italiani contemporanei.
Provate a fare questo esercizio e abbinate il nome dell'autore al titolo correspondente della canzone. Buon ascolto!
sabato 26 novembre 2011
Voicethread ovvero come creare un dibattito virtuale
Foto tratta da elmicrofono001 |
Qui c'è un nuovo dibattito a cui potete partecipare:
La mia valigia. Cosa mettete in valigia quando andate in vacanza? Cosa non manca mai?
In bocca al lupo!
Augurare buona fortuna
Vignetta tratta da Facebook |
Scegliete le risposte da dare a qualcuno che vi dice:
1. In bocca al lupo!
2. Auguri!
3. In culo alla balena!
a) Speriamo che non caghi!
b) Crepi!
c) Grazie!
Decidete quali sono le situazioni in cui si può dire a qualcuno In bocca al lupo. Ce n'è una in più:
- prima di un esame
- prima di un colloquio di lavoro
- prima di acquistare una macchina
- prima del primo giorno di lavoro
Qui trovate le soluzioni.
lunedì 21 novembre 2011
Maruzzella
Questo nome ricorda inevitabilmente una marca di tonno....
Ma che cosa significa esattamente Maruzzella? È il diminutivo dialettale di un nome femminile italiano, Maria. Ma è anche una famosa canzone, anzi più di una perché in molti ci si sono cimentati... La più famosa resta comunque quella di Renato Carosone, che prende il titolo dal vezzeggiativo di Marisa (una variante di Maria), la moglie di Carosone, a cui il brano è dedicato.
Questa versione, invece, è un remake della canzone originale di Carosone cantata da Pietra Montecorvino. In che dialetto canta la cantante, secondo voi?
Maruzzella è stata, nel corso degli anni, cantata e suonata da moltissimi autori. Qui trovate una delle ultime versioni, del cantautore svizzero Pierre Omer.
Il nome Maria ha numerosissime varianti regionali: Mariella, Marietta, Mariettina, Mariola, Mariolina, Mariuccia, Mariuccina, Mariuzza, Maruzzella, Miriam. Si chiamano nomi alterati, perché usano gli stessi suffissi diminutivi (ina, etta) o vezzeggiativi (ella, uccia, uzza) che si userebbero per qualsiasi altro sostantivo (alberello, manina, ecc.)
Sapreste riconoscere i nomi originali da cui derivano i seguenti diminutivi?
Beppe
Ninni
Ianuccio
Peppino
Lella
Giusy
Nanni
Cecio
Checca
Qui trovate la risposta.
Foto tratta da arvustus.com |
Ma che cosa significa esattamente Maruzzella? È il diminutivo dialettale di un nome femminile italiano, Maria. Ma è anche una famosa canzone, anzi più di una perché in molti ci si sono cimentati... La più famosa resta comunque quella di Renato Carosone, che prende il titolo dal vezzeggiativo di Marisa (una variante di Maria), la moglie di Carosone, a cui il brano è dedicato.
Questa versione, invece, è un remake della canzone originale di Carosone cantata da Pietra Montecorvino. In che dialetto canta la cantante, secondo voi?
Maruzzella è stata, nel corso degli anni, cantata e suonata da moltissimi autori. Qui trovate una delle ultime versioni, del cantautore svizzero Pierre Omer.
Il nome Maria ha numerosissime varianti regionali: Mariella, Marietta, Mariettina, Mariola, Mariolina, Mariuccia, Mariuccina, Mariuzza, Maruzzella, Miriam. Si chiamano nomi alterati, perché usano gli stessi suffissi diminutivi (ina, etta) o vezzeggiativi (ella, uccia, uzza) che si userebbero per qualsiasi altro sostantivo (alberello, manina, ecc.)
Sapreste riconoscere i nomi originali da cui derivano i seguenti diminutivi?
Beppe
Ninni
Ianuccio
Peppino
Lella
Giusy
Nanni
Cecio
Checca
Qui trovate la risposta.
sabato 19 novembre 2011
Siamo amigos?
Ascoltate questo spezzone del Tg2 sugli stereotipi dell'Italia in Spagna e poi se volete fate la seguente attività.
venerdì 11 novembre 2011
Comprensione auditiva con le canzoni
In questa pagina web, che si chiama Lyrics training, si possono ascoltare moltissime canzoni in diverse lingue e mentre si guarda il video e si ascolta la canzone si possono fare contemporaneamente degli esercizi di comprensione (sempre in stile cloze, cioè bisogna riempire gli spazi vuoti con le parole del testo che mancano) divisi in tre livelli: principiante (sono state tolte solo alcune parole), intermedio (gli spazi vuoti sono più numerosi) ed avanzato (bisogna trascrivere l'intero testo della canzone, l'unica pista sono i puntini neri che informano della lunghezza delle parole). Lúnico neo è che se non si è veloci a scrivere con la tastiera la canzone si blocca e si ascolta a sbalzi... Comunque, se selezionate la lingua italiana trovate 19 canzoni di ogni genere, da Pavarotti ai Tiromancino. Qui per esempio trovate la canzone "La descrizione di un attimo" del trio romano.
Se volete saperne di più, quest è la loro pagina ufficiale di myspace.
Se volete saperne di più, quest è la loro pagina ufficiale di myspace.
Foto tratta da rockol.it |
giovedì 10 novembre 2011
La Ciribiricoccola
Tratta da itunes |
Cosa sarà mai la ciribiricoccola???
Fate delle ipotesi:
1. Un giocattolo 2. La testa 3. La voce
Qui potete votare le migliori canzoni dello Zecchino d'oro, mitico festival canoro infantile.
Tra le canzoni di culto si annoverano anche 44 gatti e Il coccodrillo come fa?.
Guardate il video, leggete il testo e rispondete a queste domande:
Di quanti membri è composta la famiglia del protagonista?
Ho evidenziato in neretto tutti i pronomi e gli aggettivi che si riferiscono alla sorella con cui non va d'accordo, ma ce n'è uno in più. Sapreste trovarlo?
In famiglia sono l'ultimo arrivato,
Prima di me c'è un fratello laureato,
Due sorelle che son quasi fidanzate
E poi quell'altra che ha tre anni più di me.
Con i grandi vado d'accordo,
Ma con quella lì proprio no!
«Lascia stare: questo è mio!
Qui non giochi, vai di là!»
Se non studio fa la spia con papà...
Ma se mi gira la ciribiricoccola
Vado in giardino e prendo una lucertola
Gliela nascondo dentro una pantofola...
Sai che paura quando lei la metterà...!
Nel caffelatte che a lei piace dolcissimo
Ci metto il sale al posto dello zucchero,
Un po' di pepe sopra le sue fragole...
Chissà che faccia quando lei le mangerà...!
Se alla domenica andiamo al cinema,
C'è da combattere, c'è da discutere...
Mi metto a piangere, ma è tutto inutile:
Devo vedere solo ciò che piace a lei!
Ma se mi gira la ciribiricoccola
Metto uno spillo sopra la sua seggiola,
Le faccio fare un salto da olimpionico
E a rispettarmi finalmente imparerà...
Ma se mi gira la ciribiricoccola
Ma se mi gira la ciribiricoccola
Quando ci portano in automobile
C'è da combattere, c'è da discutere...
Mi metto a piangere, ma è tutto inutile:
Il posto comodo lo prende sempre lei!
Ma se mi gira la ciribiricoccola
Faccio sparire tutti i suoi giocattoli,
Mi metto a rompere tutte le sue bambole
E a rispettarmi finalmente imparerà...!
Ma un po' di colpa me la devo prendere,
So che anche lei ragioni ne ha da vendere...
Perché non giri la ciribiricoccola
Ci devo mettere la buona volontà...
Ci devo mettere la buona volontà...
Ci devo mettere la buona volontà...!!!!!
Qui trovate le risposte.
mercoledì 9 novembre 2011
Undici dell'undici del duemilaundici
Venerdì prossimo la data del calendario sarà unica ed un po' speciale, tant'è che qui a Madrid quelli della Once stanno già vendendo da un paio di mesi un biglietto della lotteria con la famosa data (chissà poi se anche il montepremi sarà da 1 miliardo 11 milioni e 111.000 euro....). Anche in Italia si stanno mobilitando per festeggiare un evento così particolare e in questo articolo di Repubblica potrete informarvi su tutte le attività previste per venerdì prossimo a Modena. C'è anche un concorso molto originale: si tratta di fotografare i numeri uno per creare un album, è un gioco a cui possono partecipare tutti scattando l'istantanea dell'11/11/2011. Mandate le vostre foto a fotografie@repubblica.it : qui trovate tutte le istruzioni per partecipare.
È un gioco, un po' scaramantico, visto che i numeri sono imparentati con la cabala, i tarocchi, perfino con i sogni. Pensate alla Smorfia napoletana che interpreta i sogni e li traduce in numeri da giocare al Lotto.
È un gioco, un po' scaramantico, visto che i numeri sono imparentati con la cabala, i tarocchi, perfino con i sogni. Pensate alla Smorfia napoletana che interpreta i sogni e li traduce in numeri da giocare al Lotto.
Nella pagina della Wikipedia si legge che il numero 1 significa l'Italia, cioè la patria. È curioso il fatto che tra poco ci sarà un cambio epocale nella politica italiana. E il numero 11 significa topi: chissà che cosa vorrà dire.... Ad ogni buon conto, facciamo un gesto scaramantico, per allontanare la sfortuna. Si usa il gesto delle corna rivolto verso il basso (per distinguerlo dal significato di "infedeltà", tipicamente rivolto verso l'alto).
Tiè, tiè |
I numeri della smorfia in Italia
№ | Italiano | Napoletano | Significato della metafora (Solo in alcuni casi) |
---|---|---|---|
1 | L'Italia | L'Italia | La patria |
11 | I topolini | 'E suricille |
lunedì 7 novembre 2011
I dolci della festa di Ognissanti
A Madrid, in questo periodo le pasticcerie vendono soprattutto "buñuelos de viento", una specie di bignè ripieni di crema, panna o cioccolato e "huesos de santo", dei dolcetti arrotolati, tipo cannolo, ripieni di zabaione.
Anche in Italia esistono dei dolci tipici per la festa dei Santi (Ognissanti) e dei morti. In particolare quelli rappresentati sotto sono le ossa dei morti, hanno un aspetto diverso dagli "huesos de santo" e si fanno con farina zucchero e mandorle. Qui potete trovare la ricetta completa.
In questo periodo, in cui i castagni danno i loro frutti, si preparano anche delle torte con la farina di castagne, dette "castagnaccio". I più famosi castagnacci sono quelli toscani e quelli piemontesi. La versione più semplice richiede solo farina di castagne, acqua e rosmarino (vedi foto sotto).
Se poi volete indagare più a fondo, in questo link trovate molte altre ricette di dolci regionali tipici di questo periodo dell'anno.
Guardate questo video sui dolci tipici siciliani per la festa di Ognissanti e fate poi questo esercizio:
Anche in Italia esistono dei dolci tipici per la festa dei Santi (Ognissanti) e dei morti. In particolare quelli rappresentati sotto sono le ossa dei morti, hanno un aspetto diverso dagli "huesos de santo" e si fanno con farina zucchero e mandorle. Qui potete trovare la ricetta completa.
In questo periodo, in cui i castagni danno i loro frutti, si preparano anche delle torte con la farina di castagne, dette "castagnaccio". I più famosi castagnacci sono quelli toscani e quelli piemontesi. La versione più semplice richiede solo farina di castagne, acqua e rosmarino (vedi foto sotto).
Guardate questo video sui dolci tipici siciliani per la festa di Ognissanti e fate poi questo esercizio:
giovedì 3 novembre 2011
Festival del cinema italiano di Madrid
Nella newsletter dell'Istituto Italiano si anticipa il programma del 4º Festival del cinema italiano di Madrid. Gli spettacoli si terranno al Cinema Verdi (C/Bravo Murillo 28) dal 24 novembre al 1º dicembre.
In programma, tra gli altri, L’ultimo terrestre di Gian
Alfonso Pacino (Gipi), Corpo Celeste di Alice
Rohrwacher, La-Bás d i G u i d o L om b a rd o,
Quiproquo di Elisabetta Sgarbi, Il villaggio di
cartone di Ermanno Olmi e Terraferma di
Emanuele Crialese, film italiano candidato agli Oscar 2012.
Tra poco sarà operativa la pagina web del festival, con la programmazione completa e gli altri eventi organizzati dai patrocinatori(Un Caffé con Illy).
Tra poco sarà operativa la pagina web del festival, con la programmazione completa e gli altri eventi organizzati dai patrocinatori(Un Caffé con Illy).
Quest'anno il premio alla carriera cinematografica sarà consegnato all'attrice Margherita Buy,che ha vinto il David di Donatello ben 13 volte, oltre ad altri molti premi.
Questo è il trailer di Terraferma.
martedì 25 ottobre 2011
Il quartetto vocale di Giovanna Marini
Domani, mercoledì 26 ottobre alle ore 20 la famosa interprete di canzoni popolari Giovanna Marini offrirà un concerto gratuito all'Istituto italiano di Cultura di Madrid. Questa è la sua pagina web personale, in cui si raccontano le origini del quartetto vocale di cui è membro fondatore. Lo spettacolo di domani sera si intitola Dalla parte dei serpenti. Qui invece potete ascoltare alcuni sampler della sua antologia.
Ecco delle foto scattate durante il concerto all'Istituto.
sabato 22 ottobre 2011
Ennio Marchetto al Teatro del Canal
Dal 26 ottobre al sei novembre il trasformista veneziano Ennio Marchetto presenta il suo spettacolo di humour a Madrid.
Con vestiti di carta piegati con la tecnica degli origami rappresenta più di 100 personaggi famosi, tra cui la Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Se volete saperne di più sul genio del Rinascimento, qui trovate una splendida Webquest.
giovedì 20 ottobre 2011
Beppe Severgnini
Beppe Severgnini al Goethe-Institut di Madrid domani 21 ottobre
Un Italiano, un Tedesco, 9 Paesi, 11 Città.
Da Berlino-Palermo a Mosca-Lisbona. Nel 2010, Beppe Severgnini del Corriere della Sera e Mark Sporrle di Die Zeit hanno attraversato l’Europa in treno, partendo da Berlino a giungendo a Palermo, nell’ambito di una iniziativa del Goethe Institut cha ha come fine quello raccontare il Vecchio Continente attraverso un punto di vista italiano e uno tedesco, confermando o confutando stereotipi e luoghi comuni legati all’immagine di ogni Paese.
Un anno dopo, i due sono partiti per un nuovo viaggio in treno attraverso l’Europa, questa volta da Mosca a Lisbona, 6.000 km in 2 settimane (dal 29 aprile al 14 maggio 2011) con tappe a Kiev, Cracovia, Praga, Vienna, Zurigo, Lione, Marsiglia, Barcellona e Madrid. Severgnini e Sporrle hanno tenuto un blog e girato un video di 3 minuti con la regia di Gianni Scimone.
Il video sarà proiettato domani, 21 ottobre, alle ore 19, nel Goethe-Institut di Madrid – Calle Zurbarán 21 – alla presenza dei due giornalisti, del regista e della traduttrice Soledad Ugolinelli, che ha partecipato anche al viaggio. Ingresso libero. Il progetto è stato premiato con “MEDAL OF EXCELLENCE FOR NARRATIVE JOURNALISM” del Erasmus EuroMedia Award.
INFO: http://www.goethe.de/ins/es/mad/esindex.htm
Se volete saperne di più consultate la sua pagina web. Sono interessanti i consigli per scrivere bene, quelli per contrarrestare l'irrefrenabile conquista dell'inglese, ed infine i sadoquiz e i masotest (l'italiano sarebbe ora di impararlo divertendosi è il motto del giornalista che ha fatto per lunghi anni il corrispondente estero per il Corriere della Sera).
Se volete cimentarvi con gli inglesismi ecco un esercizio divertente.
Un Italiano, un Tedesco, 9 Paesi, 11 Città.
Da Berlino-Palermo a Mosca-Lisbona. Nel 2010, Beppe Severgnini del Corriere della Sera e Mark Sporrle di Die Zeit hanno attraversato l’Europa in treno, partendo da Berlino a giungendo a Palermo, nell’ambito di una iniziativa del Goethe Institut cha ha come fine quello raccontare il Vecchio Continente attraverso un punto di vista italiano e uno tedesco, confermando o confutando stereotipi e luoghi comuni legati all’immagine di ogni Paese.
Un anno dopo, i due sono partiti per un nuovo viaggio in treno attraverso l’Europa, questa volta da Mosca a Lisbona, 6.000 km in 2 settimane (dal 29 aprile al 14 maggio 2011) con tappe a Kiev, Cracovia, Praga, Vienna, Zurigo, Lione, Marsiglia, Barcellona e Madrid. Severgnini e Sporrle hanno tenuto un blog e girato un video di 3 minuti con la regia di Gianni Scimone.
Il video sarà proiettato domani, 21 ottobre, alle ore 19, nel Goethe-Institut di Madrid – Calle Zurbarán 21 – alla presenza dei due giornalisti, del regista e della traduttrice Soledad Ugolinelli, che ha partecipato anche al viaggio. Ingresso libero. Il progetto è stato premiato con “MEDAL OF EXCELLENCE FOR NARRATIVE JOURNALISM” del Erasmus EuroMedia Award.
INFO: http://www.goethe.de/ins/es/mad/esindex.htm
Se volete saperne di più consultate la sua pagina web. Sono interessanti i consigli per scrivere bene, quelli per contrarrestare l'irrefrenabile conquista dell'inglese, ed infine i sadoquiz e i masotest (l'italiano sarebbe ora di impararlo divertendosi è il motto del giornalista che ha fatto per lunghi anni il corrispondente estero per il Corriere della Sera).
Se volete cimentarvi con gli inglesismi ecco un esercizio divertente.
Made in Italy
È un periodo nero: a causa di un virus
ho dovuto riformattare tutto l'hard disc del mio computer e ho perso parecchi
file perché non avevo fatto il backup su un floppy o su un cd.
In vacanza, quando sono arrivato
all'hotel dove avevo mandato un fax per prenotare la suite, la signorina della
reception, una ragazza piena di charme, mi ha detto che a causa di un black-out
alcuni fax non erano arrivati e quindi la mia suite era occupata. La prossima
volta sarà meglio usare l'e-mail.
Ho chiesto una stanza ma tutto l'hotel
era pieno per un meeting internazionale di business men che partecipavano a un
workshop di marketing.
Per fortuna l'altra sera in un cine-club
ho conosciuto una ragazza piena di humour che lavora part-time come cameriera
in un piano bar. Abbiamo flirtato un po' ma lei non cercava boy friend per il
weekend. Cercava un partner per la vita! Che stress!
In questo periodo ho proprio il record della sfortuna. Ho bisogno
di un break, di qualche giorno di relax. Ma il mio boss mi ha detto che
se non torno subito al lavoro mi dice bye-bye e mi licenzia.
RILEGGI IL TESTO E SOSTITUISCI (SOLO SE POSSIBILE!) LE PAROLE
STRANIERE CON LE PAROLE ITALIANE CON LO STESSO SIGNIFICATO CHE TROVI ELENCATE
SOTTO.
A
TEMPO PARZIALE
|
SENSO
DELL’UMORISMO
|
CINEMA
|
DISCHETTO
|
DISCO
RIGIDO
|
SERVIZIO
IN CAMERA
|
DOCUMENTI
|
CIAO
|
ALBERGO
|
CAMERA
|
LABORATORIO
|
SALVATAGGIO
|
FIDANZATI
|
FINE
SETTIMANA
|
COMPAGNO
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PAUSA
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RIUNIONE
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UOMINI
D’AFFARI
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FASCINO
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POSTA
ELETTRONICA
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RIPOSO
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CAPO
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PRIMATO
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LOCALE
NOTTURNO
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domenica 16 ottobre 2011
Concerto sardo "a tenore"
Il gruppo sardo di canto a tenore SAS Battor Colonnas |
Il programma prevede per Lunedi 17 ottobre alle ore 19.30, un incontro/aperitivo con il gruppo “SAS Battor Colonnas” presso la Libreria Italiana_Madrid, Corredera Baja de San Pablo, 10. La serata rappresenta un’anticipazione del concerto che si terrà il giorno successivo, Martedì 18 ottobre alle ore 20.45, nella Iglesia de San Nicolàs, plaza de San Nicolàs.
Il canto a tenore è uno stile di riconosciuta importanza nella tradizione sarda, sia per le sue peculiarità artistiche, sia perché è espressione del mondo agro-pastorale sardo. Si tratta, infatti, di canti corali che appartengono alle più antiche tradizioni della cultura pastorale della Sardegna, e che la Unesco ha deciso di salvaguardare attribuendovi, nel 2006, il riconoscimento di “Capolavori del patrimonio orale e intangibile dell’Umanità”.
Le origini di questo tipo di canto non sono ben definite, ma si ritiene che il canto a tenore nasca come mimesi delle voci della natura: il basso costituirebbe l’imitazione del muggito del bue, il baritono del belato della pecora, il contralto del sibilo del vento, mentre il tenore solista impersonificherebbe l’uomo, che tenta di dominare la natura. Qui potete trovare un esercizio sui versi degli animali!
A Madrid si esibirà il gruppo “SAS Battor Colonnas” di Scano Montiferro, formato da Francesco Fodde ” ‘sa’ Oghe “ (tenore solista), Antonio Carboni ” sa mesu’oghe “ (contralto), Stefano Desogus “sa contro” (baritono) e Antioco Milia “de bassu” (basso), in un concerto “a cuncordu”, dal latino cum cordum, cioè con cuore, con sentimento ed armonia.
L’ingresso è libero e le donazioni volontarie andranno a favore della SIB, la Società Italiana di Beneficenza.
Organizzano il Circolo Sardo ICHNUSA di Madrid, in collaborazione con la SIB – Società Italiana di Beneficenza, e con il Com.It.Es Madrid.
giovedì 13 ottobre 2011
Video-Letteratura
Ecco un video girato dagli alunni di un liceo sperimentale ispirato al libro di Niccoló Ammaniti Io e te (potete anche leggervi prima la recensione).
Provate a completare con gli ausiliari essere o avere questa didascalia e poi controllate:
1. ------------------ spento il telefono, --------------- cancellato mia
madre dalla testa, ------------ butatto
sul letto, ------------- messo le cuffie e -------------- giocato a Soul River.
2. Tutto --------------- filato più o meno dritto fino a quando ---------------desiderato per un istante di non essere più una mosca travestita da vespa...
2. Tutto --------------- filato più o meno dritto fino a quando ---------------desiderato per un istante di non essere più una mosca travestita da vespa...
mercoledì 5 ottobre 2011
Riporto e riparto
Foto tratta da facebook |
SCEGLIETE IL TERMINE CHE DESCRIVE QUESTA PETTINATURA SPECIALE:
1. diporto
2. riporto
3. trasporto
Chi di voi ha indovinato? È naturalmente il riporto: cioè prendo i capelli dalla parte del capo in cui sono più lunghi e li piazzo, tutti belli pettinati, sulla parte della calva che invece è senza capelli. Risultato: un parrucchino fai da te.
È interessante leggere quanto dice Giampaolo Proni rispetto al valore estetico del riporto: "Nel '900, un ruolo di questo tipo lo ha svolto il riporto, vale a dire lo stratagemma di pettinare i capelli laterali o frontali per coprire la calvizie della sommità.Il riporto si forma nel tempo con l'abitudine di 'riportare' i capelli. Con l'espandersi della calvizie il riporto viene allungato fino ad attraversare la rosea sommità del capo con sottili striscie o con un velo vaporoso.Il riporto non sostituisce i capelli perduti. Infatti si vede benissimo che il riporto non sono capelli. Non è un falso come la parrucca o il toupet. Il riporto mostra chiaramente che la persona è calva. Finché il codice sociale riconosce il riporto come 'capelli', esso non appare inutile e il mascheramento viene accettato (...).Tuttavia il riporto sta passando di moda (...). Nel momento in cui il riporto non viene più considerato 'capelli' il mascheramento non tiene più. La persona è calva e in più diventa evidente il goffo tentativo di copertura. Tanto che oggi si preferisce mostrare la calvizie piuttosto che il riporto".
Adesso fate la seguente attività: leggete le indicazioni per imparare a ballare un famoso ballo che fa furore nei villaggi turistici e poi cercate di scoprire che ballo è.
Il primo movimento va da destra a sinistra e torna indietro. Partiamo andando verso destra. Sposta la gamba destra verso destra poi porta la sinistra avanti alla destra e incrocia. Sposta di nuovo la destra e con la sinistra tira un calcetto. Poggia la sinistra aprendo verso sinistra e incrocia questa volta la destra. Sposta di nuovo la sinistra e calcia con la destra. Torna indietro verso destra e dopo aver scalciato con la gamba sinistra poggiala portandola indietro. Da qui fai un passo indietro con la destra e poi ritorna sulla sinistra che resta avanti. Alza il ginocchio destro e poi scendi facendo un passo in avanti. Spostati alzando il ginocchio e andando in avanti con la sinistra e poi di nuovo con la destra. Mentre alzi il ginocchio destro fai un piccolo saltello e ruota il piede sinistro per girarti sul fianco sinistro. Da qui poggia il piede destro aprendolo verso destra e la sequenza si ripete!
Se non avete ancora indovinato guardate questo video intitolato "Riporto e riparto".Oppure andate a vedere Edoardo Vianello che canta I Watussi.
In questo video si fa riferimento alla parte calva del capo. Come la chiamano colloquialmente?
La chierica è detta anche pelata, piazza o piazzetta a seconda delle dimensioni. Qui quale dei 4 sinonimi viene usato?
giovedì 29 settembre 2011
Test di livello Dialang
In questo sito potete scaricarvi gratuitamente il test di livello Dialang, disponibile in quasi tutte le lingue europee (14, per adesso). È un test che vi permette di conoscere il vostro livello d'italiano in 3 delle 5 abilità (comprensione di lettura, comprensione auditiva, produzione scritta: mancano la produzione orale e l'interazione) più le sezioni di grammatica e lessico. Quindi se siete curiosi, scaricatevelo pure e installatevelo sul pc. In questa pagina ci sono ulteriori informazioni su come funziona. Qui invece su come si installa. Se aprite la pagina, cliccate direttamente su Pulse en Instalación del programa DIALANG, così accorciate i tempi...
Muti ha parlato ai sordi....
Sembra un gioco di parole, ma non lo è: è quanto ha effettivamente affermato Muti in quest'occasione. Cercate nel testo del post un'espressione che ha a che vedere con la sordità metaforica.... Qui c'è la soluzione. Qui sopra ho inserito uno spezzone della rappresentazione del Nabucco di Giuseppe Verdi al Teatro dell'Opera di Roma (marzo 2011). Il direttore d'orchestra Riccardo Muti decide di fare il bis della famosa aria Va pensiero, che negli anni è diventata un inno del patriottismo, invitando il pubblico ad unirsi al coro. Muti, nel suo discorso, rimprovera il Governo di voler portare l'Italia, con tutti i tagli che ci sono stati in questi anni alla Cultura, alla perdizione (la strofa più famosa è Oh mia patria sì bella e perduta!). Fatto sta che pare ci fosse anche Berlusconi quella sera a Teatro. Spero che non abbia fatto orecchie da mercante.... Prima della rappresentazione, anche Gianni Alemanno, sindaco di Roma, aveva introdotto la serata con un discorso che denunciava tagli e ristrettezze.
A continuazione troverete il testo del coro, tratto da wikipedia, mentre in questa pagina potrete leggere un interessante commento:
- Va, pensiero, sull'ali dorate;
- va, ti posa sui clivi, sui colli,
- ove olezzano tepide e molli
- l'aure dolci del suolo natal!
- Del Giordano le rive saluta,
- di Sionne le torri atterrate...
- Oh mia patria sì bella e perduta!
- Oh membranza sì cara e fatal!
- Arpa d'or dei fatidici vati,
- perché muta dal salice pendi?
- Le memorie nel petto raccendi,
- ci favella del tempo che fu!
- O simile di Solima ai fati
- traggi un suono di crudo lamento,
- o t'ispiri il Signore un concento
- che ne infonda al patire virtù.
- che ne infonda al patire virtù
- che ne infonda al patire virtù
- al patire virtù!.
- Ho evidenziato in neretto alcuni termini difficili, che appartengono al registro aulico della poesia. Fate questo esercizio di accoppiamento trovandone i sinonimi più colloquiali.
lunedì 19 settembre 2011
Il Rinascimento attraverso i vestiti d'epoca
All'Istituto Italiano di Cultura di Madrid hanno inaugurato un'originale mostra in cui si possono ammirare le splendide ricostruzioni dei vestiti che indossavano importanti figure della nobiltà rinascimentale, immortalate nei quadri di famosi pittori dell'epoca. Le riproduzioni sono di ottima fattura, quasi identiche all'originale rappresentato nel quadro come dimostra quest' immagine.
Se vi interessa, potete anche fare questa Webquest sull'Italia rinascimentale! Buon viaggio...nel passato!
Immagine scattata da A. Palumu Guardate questa presentazione di diapositive e dividete gli elementi presenti nei titoli in 1. nomi di indumenti 2. accessori 3 tessuti |
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