Post più popolari

domenica 23 ottobre 2016

Si chiama Giovanni...

Foto propria


Uno dei miei colleghi di lavoro è il proprietario di questo splendido ombrello, che ha un nome altisonante: Giovanni. Vi immaginate doverlo prestare? Tornerebbe al proprietario sempre intatto!!! Ma che bellezza! Ma perché dico ció? Perché in italiano, quando presti qualche oggetto a qualcuno, per assicurarti che la persona te lo restituisca si suole dire "Mi raccomando, si chiama Giovanni! o Ernesto, o Pietro... Ognuno di questi nomi è seguito da un'espressione in rima: Giovanni...senza danni, Ernesto...torna presto e Pietro...torna indietro!
Insomma, se vogliamo che qualcuno ci restituisca le cose che ci appartengono e che gli abbiamo momentaneamente prestato, possiamo, con una semplice battuta, comunicargli implicitamenete che ci teniamo molto al nostro oggetto e che speriamo che lo restituisca al legittimo proprietario, che ce lo ridia intero, e, a voler essere scrupolosi, anche in un breve lasso di tempo. 
Anche lo spagnolo ha un'espressione simile: si dice amichevolmente que es de Huelva (l'oggetto è originario di Huelva) perché è assonante con devuelva (que è il congiuntivo del verbo restituire). Insomma le lingue, quando vogliono comunicare una raccomandazione che è considerata poco elegante (la vera magnanimità vorrebbe che non ci importasse regalare una cosa prestata), ricorrono a questi stratagemmi ed a espressioni tra l'implicito e l'ironico... E per finire, vi lascio questo link a un artícolo curioso sulle 10 frasi che solo gli italiani capiscono e tra cui compare anche "Si chiama Pietro e torna indietro".

venerdì 1 aprile 2016

La Roma di Jep Gambardella

In classe abbiamo visto il film di Sorrentino che ha vinto l'Oscar. Prima della visione abbiamo ascoltato la canzone Roma Capoccia di Venditti e abbiamo cercato di individuare i monumenti della capitale che compaiono nel video, aiutandoci anche con la web www.abcroma.com, dove c'è la possibilità di fare un divertente quiz per provare quanto sappiamo sulla città eterna. Abbiamo anche analizzato il testo della canzone, alla ricerca dei tratti caratteristici (lessico, morfologia, intonazione, accento, ecc) DEL ROMANESCO. Nel film Jep Gambardella parla in romanesco e siccome lo vedremo senza sottotitoli, è importante conoscere la lingua usata per poter rintracciarne e comprenderne meglio le caratteristiche principali. Dopo la visione della prima parte (il film dura 142 minuti) abbiamo fatto un'attività di stampo giornalistico con Glogster e a ciascun gruppo di studenti è stato assegnato un quartiere di Roma sul quale ha dovuto raccogliere dati e informazioni per stabilire qual è il miglior quartiere di Roma dove vivere. Vi presento il Glogster iniziale che ho preparato per lanciare l'attività.
 
Poi abbiamo creato assieme il percorso di Jep Gambardella, il suo deambulare per le strade romane usando tripline.
Leggi la recensione collettiva al film di Paolo Sorrentino, La Grande Bellezza.