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giovedì 29 settembre 2011

Muti ha parlato ai sordi....


Sembra un gioco di parole, ma non lo è: è quanto ha effettivamente affermato Muti in quest'occasione. Cercate nel testo del post un'espressione che ha a che vedere con la sordità metaforica.... Qui c'è la soluzione. Qui sopra ho inserito uno spezzone della rappresentazione del Nabucco di Giuseppe Verdi al Teatro dell'Opera di Roma (marzo 2011). Il direttore d'orchestra Riccardo Muti decide di fare il bis della famosa aria Va pensiero, che  negli anni è diventata un inno del patriottismo, invitando il pubblico ad unirsi al coro. Muti, nel suo discorso, rimprovera il Governo di voler portare l'Italia, con tutti i tagli che ci sono stati in questi anni alla Cultura, alla perdizione (la strofa più famosa è Oh mia patria sì bella e perduta!). Fatto sta che pare ci fosse anche Berlusconi quella sera a Teatro. Spero che non abbia fatto orecchie da mercante.... Prima della rappresentazione, anche Gianni Alemanno, sindaco di Roma, aveva introdotto la serata con un discorso che denunciava tagli e ristrettezze.



A continuazione troverete il testo del coro, tratto da wikipedia, mentre in questa pagina potrete leggere un interessante commento:
Va, pensiero, sull'ali dorate;
va, ti posa sui clivi, sui colli,
ove olezzano tepide e molli
l'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
di Sionne le torri atterrate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!
Arpa d'or dei fatidici vati,
perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima ai fati
traggi un suono di crudo lamento,
o t'ispiri il Signore un concento
che ne infonda al patire virtù.
che ne infonda al patire virtù
che ne infonda al patire virtù
al patire virtù!.
Ho evidenziato in neretto alcuni termini difficili, che appartengono al registro aulico della poesia. Fate questo esercizio di accoppiamento trovandone i sinonimi più colloquiali.

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